Le lavorazioni marmo rientra tra le attività artigianali che possono essere considerate vere e proprie forme d’arte. Con il suo fascino senza tempo e le venature il marmo è un materiale che trova spazio nei musei più famosi così come all’interno dei cantieri edili. In tal senso il marmo rappresenta una delle migliori definizioni di lusso accessibile. Nell’ottica di riuscire a valorizzare un ambiente residenziale o professionale, marmo e granito devono essere lavorati esclusivamente da personale altamente qualificato. All’interno di questo approfondimento vediamo quali sono le fasi comprese nelle lavorazioni marmo e granito e perché puntare su un partner affidabile come Lanzeni.
- In cosa consistono le lavorazioni marmo e granito
- Le principali tecniche di lavorazione
- Scegliere Lanzeni per le lavorazioni marmo e granito
In cosa consiste la lavorazioni marmo e granito
In qualità di materie prime conosciute sin dall’antichità, il marmo e il granito conservano inalterato il loro fascino. La trasformazione di queste straordinarie pietre naturali prevede diversi passaggi, alcuni dei quali sono rimasti pressoché inalterati nel corso dei millenni. Le lavorazioni marmo e granito inizia, com’è facile intuire, dalla fase di estrazione.
Per passare dalla materia grezza fino al risultato finale è indispensabile partire dalle cave. Tra queste ultime alcune delle più rinomate sono tuttora in attività in Italia. Qui vengono estratti dei blocchi tramite l’impiego di attrezzature adeguate. Le loro dimensioni dipendono strettamente dalla natura geologica del litotipo e dalle caratteristiche giaciturali, strutturali e geomeccaniche del giacimento. I blocchi hanno forma parallelepipeda, vengono poi trasportati tramite autotreno fino alle segherie, per eseguire poi tutte le successive operazioni di taglio. Una volta giunti in segheria, i blocchi vengono tagliati tramite l’utilizzo di appositi telai.
Nelle lavorazioni marmo e graniti emerge una differenza fondamentale tra i due materiali già in questa fase, poiché i secondi sono molto più duri e difficili da rifinire rispetto ai primi. A questo punto si ottengono le lastre tagliate in diversi spessori ed in base agli obiettivi specifici e al contesto di destinazione , sono pronte per essere sottoposte a dei passaggi operativi. Le principali lavorazioni superficiali includono: lucidatura, levigatura, spazzolatura, fiammatura e sabbiatura, bocciardatura, granigliatura, scalpellatura, mertellinatura.
Le principali tecniche di lavorazione
Nel corso degli anni si sono consolidate tecniche di lavorazione di pietre naturali diventate più efficienti in virtù dei continui avanzamenti tecnologici. La superficie ottenuta rasando un materiale con successione di abrasivi a grana decrescente determina il grado di perfezionamento estetico e cromatico.
La prima lavorazione che una lastra subisce è la calibratura per conferire allo spessore planarità e costanza (non sempre richiesta). Per un grado di finitura successivo si può avere la lavorazione chiamata “levigatura” che è preferibile quando il marmo viene usato per arredare o decorare spazi esterni. Grazie a questa lavorazione superficiale, che esalta invece la porosità e l’opacità ottenuta tramite la successione di abrasivi a grana decrescente, ma che al tempo stesso può resistere senza problemi agli agenti atmosferici. Tra le tecniche di lavorazioni marmo questa è la più utilizzata per statue e altri oggetti d’arte di giardini e parchi.
Tra le più diffuse per valorizzare le intrinseche qualità estetiche, nonché aumentare la resistenza del marmo spicca la lucidatura. Questa lavorazione superficiale è probabilmente la più conosciuta anche dagli utenti finali, poiché è quella più comune nell’immaginario collettivo. In virtù della lucidatura il marmo riesce a sprigionare tutta la sua luminosità e, se usato per i pavimenti, a dare la percezione di un ambiente più grande. Dal punto di vista tecnico questa pratica prevede la chiusura dei pori, permettendo di fatto di rendere il marmo pressoché impermeabile. La lucidatura è tipica negli ambienti interni.
Una tecnica molto diffusa è la spazzolatura, in grado di conferire durante la lavorazione di pietre naturali un aspetto più vissuto, una rugosità più morbida della superficie fiammata. Con questa tecnica, conosciuta anche con il termine “antichizzazione”, è possibile dare l’impressione di trovarsi di fronte a un oggetto dalla lunga storia creandosi una certa “patinatura”.
Altre due tecniche molto diffuse nell’ambito della lavorazione superficiale dei marmi e graniti comprendono la fiammatura, ideale al fine di rendere il marmo meno scivoloso (soprattutto se esposto alla pioggia) e la sabbiatura. La fiammatura è un processo termico che occupa l’intera superficie, si creano in questo modo una rugosità ed un effetto cromatico del tutto caratteristici. La sabbiatura, come anche la granigliatura, crea, mediante l’urto di abrasivo quale sabbia (o graniglia) una superficie rustica caratteristica in cui il colore si cancella da tonalità di fondo biancastre e consente di arrivare ad una riduzione della scivolosità, questo diminuire il rischio di cadute accidentali sulle superfici orizzontali.
Nelle lavorazioni marmo e granito infine può essere necessario prevedere la presenza di scritte, così come l’inserimento di targhe tipiche dell’arte funeraria. In tal senso si procede con la fase dell’incisione, che deve essere accuratamente progettata.
Gli attrezzi usati durante le fasi di lavorazione
Dal punto di vista tecnico la scelta degli attrezzi per lavorare la pietra riveste un ruolo centrale per coloro che desiderano arrivare a un risultato finale in linea con i più elevati standard qualitativi. A seconda della specifica lavorazione del marmo che si intende ottenere esistono strumenti diversi sui quali fare affidamento.
A dispetto del risultato diametralmente opposto, lucidatura e levigatura vengono realizzate tramite prodotti abrasivi, mentre la spazzolatura comporta l’impiego di speciali spazzole in grado di ottenere superfici irregolari e rustiche. Nel caso dei marmi più morbidi è possibile invece optare per l’uso di soluzioni acide che donano finiture antiche.
Per quanto concerne la fiammatura possono essere utilizzate diverse fiamme ossidriche in grado di produrre un parziale distacco dello strato esterno del marmo. Nella sabbiatura invece è necessario utilizzare uno specifico strumento che produce un getto di sabbia a velocità variabile. Gli attrezzi per lavorare la pietra includono anche il pantografo, che si rivela indispensabile in fase di incisione. Con questo dispositivo è possibile sfruttare un avanzato sistema di comando numerico per arrivare a incidere una frase o una data.
Scegliere Lanzeni per le lavorazioni marmo e granito
Nella scelta di un partner affidabile e soprattutto competente nella lavorazione e nell’installazione di marmi, graniti, travertini, onici e altre pietre, risulta indispensabile privilegiare realtà che vantano un’esperienza consolidata in lunghi anni di attività.
È il caso di Lanzeni Mario Srl, un’impresa divenuta un vero e proprio punto di riferimento nel settore. Con una gamma completa di servizi, ogni esigenza del cliente è soddisfatta all’insegna della professionalità e della cortesia. A seconda delle necessità del singolo cliente, il team qualificato riesce a consigliare l’uso dei materiali, che spaziano dal classico marmo fino ad alternative più particolari come beole e quarziti. Negli anni l’azienda ha affinato le competenze in merito a diverse tecniche di lavorazione della pietra, riuscendo a valorizzare dimensione artigianale e massima personalizzazione.
Ogni progetto è realizzato interamente su misura dopo un’attenta analisi degli obiettivi del committente. Lanzeni Mario Srl si rivolge a clienti privati e professionisti come architetti e progettisti, supportandoli dal momento iniziale del preventivo fino alla posa in opera.